Gli inglesi dicono “Cheers“, i russi “Na zdrovie”, i giapponesi “Kanpai“, gli albanesi “Gezuar”, i brasiliani “Cin cin saude”, i francesi “Santè”…. Noi diciamo “Cin Cin“.
L’espressione da noi comunemente utilizzata arriva dalla Cina, più precisamente dalla zona di Canton: “Ch’ing Ch’ing”, infatti, significa “prego, prego”.
Portato in Europa proprio dai marinai britannici, queste due semplici parole venivano usate per salutarsi in via confidenziale ed augurarsi una buona giornata, con cordialità.
Questo modo di dire arrivò anche nei porti italiani rievocando il suono dei bicchieri che si toccano per il classico brindisi.
Nel cinese moderno, “ch’ing ch’ing” significa “bacio”: metaforicamente potremmo dire che il tocco dei bicchieri è il bacio che ci si scambia in onore di qualcosa o qualcuno bevendo in compagnia…
Meglio evitare di usarlo in Giappone, invece… Qui, infatti, “Cin cin” significa “piccolo pisello”: meglio evitare, no?!?
Il termine “brindisi” (in inglese “make a toast“), invece, deriva dallo spagnolo “brindis”, che a sua volta si riferisce al modo di dire “bring dir’s” (“lo porto verso di te“, il bicchiere, ergo, il saluto) utilizzato durante i banchetti in Germania.
Il gesto di brindare risale all’Antica Roma: dato che, secondo le fonti dell’epoca, gli avvelenamenti erano all’ordine del giorno, far toccare i bicchieri tra loro durante un banchetto permetteva ad un po’ di vino di passare da un bicchiere all’altro, fungendo da deterrente per i tentativi di avvelenamento.
Oggi, per fortuna, questo gesto è associato ormai solo a momenti allegri e, generalmente, di festa, con un significato benevolo nei confronti delle persone con cui si brinda o di qualcosa che si desidera.
Brindate, quindi, e fatelo spesso! Purché siate in buona compagnia, in allegria e, possibilmente, con i bicchieri pieni di qualcosa di buono…!