Il vino, negli ultimi decenni, si è arricchito di un’altissima componente immateriale e non parlo solo del contenuto della bottiglia, o della bottiglia stessa, coì come neppure del packaging o dell’etichetta.
Assieme al vino, ciò che si vende è la storia: il valore immateriale dietro a ciò che possiamo concretamente vedere e toccare. Diventa allora fondamentale il modo in cui tale valore viene trasmesso; per farlo, però, c’è bisogno di qualcuno che presenti il prodotto, che lo racconti, che si “vesta da” intermediario culturale tra il prodotto, il territorio ed il mercato, utilizzando le proprie doti di comunicazione. Bere un vino e saperlo comunicare, infatti, sono cose ben diverse…
Troppo spesso le cantine commettono l’errore di concentrarsi esclusivamente sull’atto della vendita, focalizzandosi eccessivamente sull’aspetto commerciale, senza riuscire davvero a creare una relazione con il (potenziale) cliente.
Presentare un prodotto, inoltre, che si tratti di farlo di fronte ad un pubblico in la presenza o virtuale, richiedere una dote imprescindibile: capire chi abbiamo di fronte e ciò che il pubblico richiede, senza legarsi ad un copione, ad un contenuto minuziosamente prestabilito, ma sapendo anche “recitare a canovaccio”.
Così come un vino deve essere privo di difetti, allo stesso modo chi presenta un prodotto deve essere preparato: la preparazione, dunque, è un aspetto imprescindibile, ma il risultato finale non deve produrre la classica presentazione standard, con un condensato di listino prezzi, una carrellata di prodotti ed un racconto delle generazioni susseguitesi in azienda.
Bisogna partire dagli interlocutori e non da sé stessi: l’ascolto è una delle prime abilità per riuscire a presentare in pubblico, non solo in senso stretto, attraverso l’udito, ma attraverso tutti i sensi, connettendosi con la platea.
Affinchè una vendita vada a buon fine, non si può contare solamente sull’abilità comunicativa degli export manager o degli agenti. C’è bisogno di risultare sempre autentici, credibili, ed autorevoli, magari contando su persone terze, che possano dare un’immagine affidabile e coerente con i princìpi dell’azienda.
E tu pensi che potresti migliorare i tuoi incontri di business oppure sospetti che i tuoi dialoghi non sempre risultino interessanti per il tuo pubblico?
Se non stai ottenendo i risultati sperati, sappi che hai ancora molte possibilità per crescere e rendere la tua comunicazione più efficace.
Comunicare cosa? Come? E dove? Parti dal trovare le risposte giuste a queste domande e fatti supportare da chi fa della comunicazione specifica per il tuo settore, il suo pane quotidiano.
Al tuo business!!