Tra le tante cose che detesto, più ancora delle massime tendenzialmente filosofiche di “Veronica My Radio” e dei tipi che durante i loro allenamenti in palestra sentono il bisogno ossessivo-compulsivo di alzarsi più volte la maglietta per guardarsi (e sfoggiare) i loro addominali allo specchio, c’è, senza ombra di dubbio, la gente che puzza!
Ovviamente esistono tanti tipi di puzza: puzza da troppo profumo, puzza da profumo sgradevole, puzza di sporco, di chi non si lava abbastanza, puzza di sudore e poi…puzze etniche…
Quelle puzze che ti rimandano ad un kebab troppo speziato, o ad un locale affollato di gente che salta e balla in una gelida notte d’inverno… Quelle puzze di cipolla ed aglio mixati, nauseanti quasi quanto un pannolino sporco.
Detestabile è anche il fatto che, di solito, chi puzza non se ne rende conto e non capisce di dover mantenere una “distanza di sicurezza” dal naso del prossimo…
Ma quali sono i fattori scatenanti di certi odori così insopportabili?
In molti casi si tratta di un fatto culturale: le nostre abitudini alimentari, influenzano profondamente la nostra sudorazione.
Determinati composti organici volatili, infatti, vengono rilasciati quando l’organismo metabolizza certi tipi di cibi.
Cibarsi di pietanze molto piccanti, ad esempio, favorisce la sudorazione, con conseguente rilascio di quelle sostanze che abbiamo introdotto nel nostro organismo con la dieta e che devono essere espulse dall’organismo tramite la respirazione, la minzione e la sudorazione.
Il motivo per cui determinati composti abbiano un effetto più sgradevole su alcune persone piuttosto che su altre è da ricercare in una serie di svariati fattori, tra cui la quantità consumata di una certa sostanza, gli enzimi metabolici presenti nella saliva atti a scomporre il cibo e, soprattutto, i geni.
Alcuni cibi possono alterare il PH della pelle e dar vita a “profumazioni” particolari. La pelle è un organo che respira e rilascia verso l’esterno gli “scarti” dell’organismo: l’esempio più lampante è quello associato al consumo di aglio, il cui odore sembra non andarsene mai via… L’aroma dell’aglio è emanato dal corpo stesso e scompare solo dopo esser stato completamente eliminato dall’organismo.
Gli odori si basano sulla natura chimica della molecola che odoriamo.
Nel caso dell’aglio, ad esempio, la sostanza responsabile del cattivo odore è lo zolfo, riconducibile ad un tipico ed intenso odore di uova marce, percepibile ad una soglia molto bassa.
Oltre all’aglio, però, vi sono anche altri cibi appartenenti alla famiglia degli agliacei, come la cipolla, in grado di dare gli stessi risultati…
Un’altra nota classe di alimenti che provocano cattivo odore è quella delle crucifere: broccoli, cavolo e cavoletti di Bruxelles. Anche queste verdure, infatti, sono ricche di composti contenenti zolfo.
Pure le spezie aromatiche, come il curry e il cumino, possono far odorare la pelle in modo piuttosto intenso: ecco perchè, chi ne fa ingente ed abitudinario utilizzo, tende ad odorare per ore come un ristorante indiano…
Anche un cibo che di per sé non è contraddistinto da un forte odore può modificare l’odore della vostra pelle, specie se consumato in grandi quantità. In uno studio, ad un gruppo di “annusatrici” è stato chiesto di confrontare l’odore del sudore di persone che avevano consumato quantità elevate di carne per due settimane con quello di persone che non lo avevano fatto. Lo studio ha concluso che gli individui che avevano consumato la carne presentavano un odore più intenso e meno gradevole rispetto a quelli che non la avevano consumata.
Un’alimentazione varia, ricca di frutta e verdura e con molta acqua, quindi, sembrerebbe essere un ottimo supporto, assieme ad un uso costante e frequente del SAPONE!