Oggi parliamo di un argomento semplice quanto importante per chiunque voglia assaggiare il vino con professionalità: il bicchiere ISO da degustazione.
Il bicchiere, o meglio il calice, che utilizziamo per assaggiare un vino, deve caratteristiche ben precise, non trattandosi, fatti, di meri oggetti ornamentali.
Il materiale deve essere rigorosamente vetro trasparente, per permettere di apprezzare i colori e le altre caratteristiche del vino in degustazione.
Si definisce “cristallo” il vetro che contiene almeno il 24% di ossido di piombo e ciò dona al bicchiere stesso una straordinaria trasparenza; inoltre le pareti devono essere estremamente sottili, pur con l’ovvio rischio di un’elevata fragilità.
Oggi ci concentriamo sul bicchiere da degustazione vino a norma ISO, la cui forma e dimensioni sono stabilite dall’International Organization for Standardization (ISO).
Si tratta di un bicchiere piccolo, tozzo e oblungo, che vorrebbe essere un compromesso tra le caratteristiche di tutti i bicchieri e che, in quanto tale, non risponde ai requisiti di nessuno.
Un po’ di storia
Nato negli anni ’50 dall’intuizione di Jules Chauvet, il bicchiere ISO è il contenitore perfetto per assaporare e giudicare un vino.
L’enologo di origine francese sviluppò la teoria per cui il rapporto tra il volume del vino e la superficie di contatto con l’aria fosse direttamente legata allo sviluppo di aromi.
Tale bicchiere vide però la luce solo negli anni ’70, quando ulteriori studi confermarono la capacità del vino di sprigiona aromi e profumi una volta a contatto con l’aria.
Il bicchiere ISO ha caratteristiche ben precise e viene utilizzato per giudicare al meglio un vino, ma soprattutto per esaltarne i difetti.
La forma è quella del tulipano leggermente più allungata; il vetro deve contenere poco piombo (9%), essere perfettamente liscio, di basso spessore e senza alcuna scritta, per no alterare la valutazione visiva.
Caratteristiche del bicchiere ISO
La forma del bicchiere ISO, (da riempire al massimo con 50 ml di vino), fa in modo che le proprietà organolettiche del prodotto da degustare vengano esaltate il più possibile, sprigionando tutti i suoi profumi.
La pancia è stretta rispetto ad altri bicchieri utilizzati per degustare, il che consente a tutti gli aromi di sprigionarsi in un’area definita e circoscritta; ciononostante, l’apertura è tale da consentire al naso una perfetta analisi.
Il bicchiere ISO deve avere caratteristiche ben precise e va lavato sempre solo con acqua calda questo bicchiere e di avvinarlo prima dell’utilizzo. Per avvinarlo è sufficiente versare all’interno una piccola quantità dello stesso vino da valutare, farlo roteare delicatamente per bagnare tutte le pareti interne del bicchiere e poi gettarla. A questo punto potete procedere con la degustazione vera e propria.
Bere per piacere è una cosa che ci fa star bene, ma valutare un vino è qualcosa di serio, da fare con gli strumenti giusti: impariamo, dunque, a conoscerli e utilizzarli.
Buon assaggio a tutti!