Non solo in Canada ci sono le casette colorate…ma anche qui ad Oslo. La capitale norvegese è una città colorata, con edifici imponenti e piccole costruzioni le cui forme ricordano vagamente quelle delle abitazioni del Sud Tirolo.
Una capitale a misura d’uomo ed estremamente silenziosa: la maggior parte delle auto, infatti, circola ad energia elettrica e lungo le strade sono numerose le colonnine a cui è possibile connettere le proprio vetture per ricaricarle. Spicca l’elevato numero di Tesla (auto da circa 100.000 euro), che personalmente non avevo mai visto.
Bar e locali sono spesso pieni di vita e di persone sorridenti, ma mai sguaiate e chiassose.
Strade generalmente abbastanza pulite, anche se per le vie del centro capita comunque di incontrare mendicanti ed elemosinanti vari. Del resto il numero di turisti (in prevalenza tedeschi e spagnoli, oltre, chiaramente, a quelli degli altri paesi scandinavi), soprattutto nella bella stagione, è piuttosto elevato e talune zone della città sono frequentemente affollate, anche se l’occhio della Politi è sempre vigile…
Qui ad Oslo (ma in generale in tutta la Norvegia) c’è la cultura del tempo libero: le attività lavorative negli uffici, infatti, si svolgono tra le 9/10 del mattino e terminano verso le 15.30/17. Di conseguenza, le persone hanno modo di dedicarsi a se stesse e, soprattutto, allo sport: palestra e sci in inverno, piscina e bicicletta in estate.
Al mattino, andando a lavoro, incontro spesso gente che va a lavoro in tenuta da jogging e con uno zaino in spalla: arrivati a lavoro, infatti, potranno docciarsi e cambiarsi ed iniziare le loro normali attività.
Altra cosa che capita spesso di vedere, generalmente sempre al mattino, è la gente che va in giro con bicchieroni da asporto, con all’interno bevande tipo caffè (che ovviamente per noi italiani è veleno…).
Qui sono tutti tendenzialmente molto cordiali e pacati, ma sempre piuttosto freddi e distaccati, tant’è vero che riuscire a fare amicizia è un’impresa davvero ardua.
Sarà poi proprio per cercare di superare la timidezza e le barriere interpersonali della vita di tutti i giorni che nel week end si tende a fare abuso di alcol (per questo motivo ipertassato e quindi costosissimo)…
Altra cosa che ho notato è che in Norvegia tutte le case hanno il riscaldamento a pavimento e le persone dentro casa sono generalmente sempre scalze. Non sono, però, riuscito ancora a spiegarmi l’avversione nei confronti delle tovaglie e dai tovaglioli per pulirsi la bocca quando si mangia: solo nei ristoranti si tende a farne uso.
Una cosa bella, però, è che nei locali pubblici l’acqua è gratis. Sempre. Sia che si vada al ristorante o in un bar… Si trovano sempre bottiglie o caraffe da cui potersi servire liberamente. Al tempo stesso, inoltre, non ho visto nemmeno nei supermercati l’acqua in bottiglia… E’ qualcosa che proprio non si concepisce, anche perchè, devo ammetterlo, l’acqua del rubinetto mi sembra davvero buona.
Ciò che, però, vale il “costo del biglietto” se si viene ad Oslo è la zona del porto, vicino al centro, che si affaccia sui fiordi!
Una zona talmente bella, che si è deciso di investirci soldi per estenderla artificialmente e costruirvi il quartiere residenziale più “in” di tutta la città, con appartamenti che superano (di molto) il milione di euro…
Ma sul tema dei fiordi, scriverò in una prossima puntata, dopo essermi concesso qualche gita di approfondimento…
Per ora, non mi resta che augurarvi una buona serata, postando la foto di un succulento hamburger che ho mangiato ieri sera a cena da Dognvill: un locale situato proprio ad Aker Brygge.