Un po’ come la festa di Halloween è nata dall’usanza di commemorare i morti, così la consuetudine di mangiare uova di cioccolata deriva da una tradizione religiosa, che ha poi preso una strada decisamente più profana…
In passato, infatti, alla Quaresima veniva associato il concetto di “digiuno ecclesiastico“, che prevedeva non solo la privazione della carne (cosa tuttora praticata dai cristiani più osservanti), ma anche delle uova. Tale pratica è ancora portata avanti dai cristiani delle chiese orientali; tuttavia rimane sempre un problema: quello di imporre alle galline di smettere di produrre uova.
E’ nata così l’usanza, per conservarle, di farle bollire fino a renderle estremamente dure, per poi decorarle con croci ed altri simboli religiosi.
Tra il 1700 ed il 1800, si iniziarono ad usare anche colori vivaci e materiali diversi: riprova ne sono le storiche uova Fabergè, in oro e metalli preziosi, che gli zar russi utilizzavano come regali pasquali per mogli e madri, tra la fine del XIX e i primi anni del XX secolo.
E’ verso la metà dell’Ottocento, però, che si inizia ad associare la cioccolata alla tradizione pasquale dell’uovo: è solo in questo periodo, infatti, che la tecnologia del cioccolato permette la realizzazione delle prime uova che, però, erano completamente piene…senza alcun regalo al loro interno, dunque.
Ci vollero altri anni prima di riuscire ad arrivare a produrre uova di cioccolato che fossero cave al loro interno: era il 1875 e l’azienda che per prima riuscì a realizzare questa idea, ed è ancora esistente, fu l’inglese Cadbury.
Ovviamente fu un grande successo, anche perchè ormai la tradizione che prevedeva l’associazione delle uova alla festività pasquale si stava sempre più radicando in tutta l’Europa centrale, Germania e Francia in testa.
Il vero passo avanti, erò, fu quello di riuscire ad applicare la tecnologia del cioccolato al latte, messa a punto in Svizzera alla fine del XIX secolo, alle uova pasquali, decretando il definitivo successo di quello che oggi è ormai un must per grandi e piccini!
Non importa, infatti, quante siano le primavere che ognuno di noi ha alle proprie spalle: non saranno mai abbastanza per rinunciare al piacere di scartare ed addentare un dolcissimo uovo di Pasqua…
E se anche la cioccolata dovesse avanzare, non c’è problema: sarà sempre ottima per realizzare altri dolci o farciture!!