Bondens Marked (Farmer’s Market) is a market place where you as a customer can buy food directly from the producer. The meat comes from own animals or animals in the vicinity, the berries are personally harvested and the breads are baked in own ovens. Because the producers sell you the products themselves, you can get all the information you wish about it. By doing this, you as a customer can receive a unique product with focus on origin, quality and taste.
Sono ormai trascorsi più di 8 mesi da quando mi sono trasferito ad Oslo per lavoro ed una delle principali “difficoltà” che ho riscontrato vivendo qui è legata alla scarsa varietà di prodotti alimentari in vendita nei supermercati.
Mi spiego meglio: la distibuzione, a livello di G.D.O. è affidata a pochissimi gruppi e di conseguenza in tutti i supermercati (anche di insegne diverse) si trovano praticamente sempre gli stessi prodotti, gli stessi marchi….gli stessi prezzi. Ciò vale sia per il fresco che per il conservato.
Ho, quindi, accolto con immenso piacere l’invito di Davide, un italiano che vive qui da due anni, ad andare a fare una passeggiata al Bondens Marked: il mercato dei produttori locali.
Stando a quanto sono riuscito a raccogliere dalle chiacchierate con i vari produttori, infatti, dal 2002, ogni Sabato, in un quartiere diverso, è possibile incontrare “local farmers” ed assaggiarne i prodotti che sono ben diversi da quelli che si trovano nei supermercati. Anzi, molti dei prodotti venduti in questo mercato, sono articoli che la G.D.O. generalmente non commercializza proprio, come il succo di ribes, o la carne di balena.
Oltre alle varie salsiccie di renna, cervo ed alce, sono stato particolarmente felice di assaggiare il vero BRUNOST (il formaggio marrone) e capirne meglio la tecnica realizzativa. Da un certo punto di vista, non lo si dovrebbe proprio definire “formaggio”, dato che si tratta di un sottoprodotto dell’industria casearia, come la nostra ricotta. Proprio come quest’ultima, infatti, il brunost si ottiene dal siero di latte che, però, non si fa flocculare, ma si porta in ebollizione e si lascia bollire per molte ore, a seconda del risultato desiderato. Più il processo verrà spinto, infatti, e maggiore sarà l’evaporazione dell’acqua, con conseguente caramellizzazione degli zuccheri ed ottenimento di un prodotto più scuro (o bruno, per l’appunto….).
Il brunost, però, si tratta in tutto e per tutto come un formaggio e, quindi, affettato con gli appositi Ostehøvel (“cheese slicer”). Ha una consistenza compatta, ma è leggermente più morbido di formaggi come il Gouda e si presta bene ad essere affettato. Non si sbriciola. Il sapore è dolce, ricorda il caramello, ma con una nota più selvatica nelle varianti che contengono latte di capra. E’ l’deale con i waffel.
Il mio giretto per questo interessante mercato (il cui sito ufficiale, per maggiori informazioni, è disponibile cliccando qui), non poteva non avere una dolce conclusione: pancake caldi, da gustare con marmellate e creme di vario genere…
Noi italiani restiamo i cultori della buona tavola per antonomasia, ma ogni Paese ha qualcosa di interessante da proporre, provare ed apprezzare.
Ogni nuova scoperta non può che arricchirci….