Spesso si tende a pensare che chi sia un appassionato di vino, sia semplicemente una persona che ama alzare il gomito o, al massimo, che vuol fare il figo “sentendoci dentro cose strane”…
In realtà, amare questo prodotto, vuol dire amare la natura, amare l’uva e tutto ciò che da essa è possibile ricavarne.
In giro per il mondo esistono innumerevoli prodotti tipici che si tramandano di generazione in generazione, rischiando anche di estinguersi.
Nelle Marche abbiamo la fortuna di poter annoverare una vera eccellenza enoica: il vino cotto.
Ottenuto a partire dal mosto di uve bianche o rosse, bollito lentamente in calderoni di rame o acciaio per ridurne il volume iniziale, questa prelibatezza richiede una fermentazione in botticelle di legno che ne permetteranno anche una moderata ma significativa ossidazione.
Il periodo compreso tra ottobre e la fine dell’anno, tra l’altro, è il momento dell’anno in cui si affronta la produzione di questa bontà, il cui invecchiamento, di almeno un anno, avviene in botti di piccole dimensioni.
Il prodotto finito si può consumare come un normale vino da tavola o da dessert. Può essere secco o dolce a seconda di un eventuale residuo zuccherino. La gradazione alcolica è generalmente piuttosto elevata (almeno 13 gradi).
Il colore di questa prelibatezza può variare dal rosso al rosso ambrato, con un odore intenso, caratteristico, che ricorda sempre il miele, con varie sfumature. In bocca presenta sempre un bel corpo, sensazione pseudocalorica da alcol, con percezione di caramello nella versione dolce. Retrogusto sapido.
Ideale con frutta secca, cioccolato, castagne e biscotteria, preferibilmente secca, il vin cotto è il compagno ideale per concludere un pasto, come digestivo, o anche come “vino da meditazione”. E’ anche possibile utilizzarlo come ingrediente per la preparazione di dolci.
Esistono documenti attestanti la produzione di vino cotto nelle zona del Piceno risalenti addirittura al 200 A.C.
Spulciando il Bollettino Ufficiale della Regione Marche. Anno XXXIII, n.° 63, 20 maggio 2002, è possibile ricavare ulteriori informazioni interessanti su questo prodotto.
Innanzitutto i materiali e le attrezzature specifiche utilizzati per la preparazione e condizionamento devono essere conformi al Decreto Legislativo 26 maggio 1997, n. 155. In particolare si deve fare riferimento al Capitolo V ed al Capitolo VIII dell’allegato al suddetto D.Lgs pubblicato sul Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale del 13.06.1997 Serie Generale – n.136. Caldaie in acciaio o rame (purché conformi alle vigenti disposizioni sui materiali destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari), utensili tipici di cantina, botti legno per la conservazione.
I locali di lavorazione, conservazione e stagionatura devono essere conformi al Decreto Legislativo 26 maggio 1997, n. 155. In particolare si deve fare riferimento al Capitolo I ed al Capitolo II dell’allegato al suddetto D.Lgs pubblicato sul Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale del 13.06.1997 Serie Generale – n.136.
Le principali aree di produzione sono situate all’interno dell province di Fermo, Macerata ed Ascoli Piceno.
E’ proprio da una di queste zone che arriva un prodotto molto interessante di cui vi parlerò nel prossimo post….