If we talk about sparkly wine from Italy, everybody will think immediately to the Prosecco, but the noblest italian bubble, for sure, is the Franciacorta: the champenois method realized in the North of the Country. Recently I had an interesting tasting, when I could compare 2 authentic Prosecco and a refined Franciacorta. Three excellent examples of freshness…
In occasione delle festività pasquali, ho avuto modo di tornare in Italia per qualche giorno e finalmente sono riuscito a provare tre bottiglie che avevo da parte dalla scorsa estate, ma che, per via del mio trasferimento in Norvegia, non ero ancora riuscito ad assaggiare.
Purtroppo molto spesso capita di bere Prosecchi che, per restare su fasce di prezzo molto basse, sono corretti e gradevoli, ma del tutto incapaci di trasmettere emozioni e raccontare davvero qualcosa a chi li beve.
Non è il caso dei prodotti assaggiati in questa occasione.
Il “Millesimo” Vino Spumante extra dry è un blend di Glera (60%), Chardonnay (20%) e Pinto grigio (20%), provenienti da vigneti con e esposizione Nord – Sud, cresciuti su terreni rossi collinari tipici del Montello,
ad una altitudine media di 150 metri s.l.m.
Le viti hanno una densità di impianto di 2.500 ceppi per ettaro e la resa media/ha è pari a 150 quintali.
In cantina la fermentazione avviene in vasche d’acciaio inox ad una temperatura controllata di 14°C e dura 14 giorni.
Alcool: 11 %;
Zucchero residuo: 18 gr/l.
Bollicine piuttosto fini e persistenti.
Mela leggera e pompelmo sono i prinicipali profumi rilevabili al naso. Buona la persistenza e gradevole la freschezza in bocca.
Il Prosecco Spumante Superiore extra dry Asolo Docg, leggermente più scarico nel colore rispetto al Millesimo, è prodotto con uve Glera al 100%, provenienti da un vigneto situato ad un’altezza di metri 250 s.l.m., con esposizione Est – Ovest.
Anche in questo caso le viti, di circa 20 anni di età, hanno una densità di impianto di 2.500 ceppi per ettaro, ma la resa media/ha è pari a 100 quintali.
Altra differenza è in cantina, dovela fermentazione si svolge sempre in vasche d’acciaio inox, ma ad una temperatura controllata di 16°C e per 60 giorni.
Alcool: 11 %;
Zucchero residuo: 18 gr/l.
Ha un naso forse meno intenso, ma più complesso, regalando anche una leggera nota floreale ed un pizzico di miele.
Questi sono esempi di Prosecco vero, autentico, che meritano rispetto e nulla hanno a che spartire con certe “acque frizzanti colorate” che (con pricing generalmente inferiore ai 3 euro a bottiglia) girano per “i peggiori bar di Caracas” e non solo…
Dulcis in fundo….
Franciacorta DOCG Brut di Elisabetta Abrami, prodotto con uve biologiche, 80% Chardonnay; 20 % Pinot nero.
Questo metodo classico prevede un periodo di affinamento minimo di 18 mesi sui lieviti ed almeno altri 3 mesi di post degorgement.
Alcool: 12,5 %.
Un prodotto di personalità, meravigliosa espressione del metodo classico italiano. Al naso si sentono i lieviti che conferiscono la classica nota di crosta di pane.
Bollicina estremamente fine, persistente e numerosa.
In bocca il prodotto è corposo, quasi vellutato, fine e persistente.
Una bollicina con cui festeggerei volentieri un avvenimento importante (possibilmente assieme a persone in grado di apprezzare la qualità).
Giudizio complessivo: Vini da WinElite by CulturAgroalimentare.com
(Un ringraziamento speciale ad Angelo Caputo che ha fornito le bottiglie e a Luca Giampaolini e Marco Simonetti, con cui ho avuto il piacere di condividere questa frizzante degustazione)