Finalmente riesco a riavvolgere il nastro delle emozioni dell'ultimo Vinitaly per provare a raccontarvi le mie impressioni e le belle esperienze vissute durante la prima giornata di quest'ultima edizione.
Come sempre, sono riuscito a fare meno della metà delle cose che avrei voluto fare, ma mi sono comunque goduto il turbinio di emozioni ed eventi proposti; forse è proprio questo l'aspetto che fa veramente la differenza: il calendario di proposte, seminari, approfondimenti, masterclass, degustazioni guidate.
Sono talmente tante le iniziative a cui è possibile prendere parte, che bisognerebbe come minimo potersi sdoppiare... Comunque, pronti via ed è subito l'ora di immergersi nel Cerasuolo di Vittoria, con una breve, ma intensa degustazione guidata da Danilo Trapanotto, Maestro Assaggiatore, Consigliere Nazionale e Delegato Sezione ONAV della sezione Catania per il Consorzio di questo splendido vino, unica DOCG della Sicilia, il cui disciplinare ammette esclusivamente l'uso di Nero d’Avola e Frappato (attualmente di solito in parti uguali). Mentre il Nero conferisce struttura al vino, è il Frappato a donargli i suoi aromi: frutta fresca, frutta di bosco, mora, lampone...
Solo 37 le cantine che producono questo vino, di cui più del 70% biologiche. La DOP si fa solo con Frappato: il vino che se ne ottiene è molto più fresco, ma meno longevo.
Ragusa, Caltanissetta e Catania le tre province che danno i natali ai vitigni impiegati, che affondano le loro radici in suoli che presentano interessanti varietà differenze a seconda delle zone e della distanza del mare.
Generalmente tutti i produttori lavorano in acciaio e solo alcuni fanno anche passaggi in legno.
Il Cerasuolo di Vittoria Classico richiede 18 mesi di affinamento in bottiglia prima di uscire sul mercato, mentre quello che non deve fregiarsi della dicitura "Classico", può essere immesso sul mercato già dopo 6 mesi dalla vendemmia.
Ma veniamo ora alla batteria di vini assaggiati:
1. Cantina Avide - Cerasuolo di Vittoria classico DOCG biologico, 2020. 13 gradi alc. Rosso rubino, con unghia che tende al granato. Affinamento in legno. Frutta rossa, matura e note dovute al passaggio in legno, confettura, cacao e tabacco. Buona l’acidità e notevole la persistenza. 18/20 temperatura di servizio ideale. Tannino ben fatti: sia catechici che dell’uva. Una delle cantine più antiche del Cerasuolo di Vittoria
2. Curva Minore DOCG – Vendemmia 2021 - 13 gradi alc. Colore rosso rubino più tendente al violaceo (probabilmente 50/50 nero e frappato). Qui la frutta rossa è più giovane e fresca; si sentono anche note floreali (rosa è violetta). Vino più morbido in bocca, tannini più polemirizzati, beva più facile.
3. Vittoria 1607 (in omaggio della fondatrice della città di vittoria). Casa Grazia, cantina di Gela (Caltanissetta), vicino al mare ed al lago di Diera. 13.5 gradi alcolici per questo vintage 2021. Terreni non argillosi, ma sabbiosi (quindi con una struttura inferiore). Rosso rubino con unghia tendente al violaceo; nota di erbaceo e balsamico al naso, oltre alla frutta fresca. In bocca ha una bella acidità, oltre ad una struttura possente ed una beva piacevole. Sapido e longevo.
4. Santa Tresa, 2021. Questo vino proviene da una zona storica. Terreno argilloso e calcareo (struttura e profumi), rosso rubino con note balsamiche importanti. Struttura possente, grande corpo e ottima longevità.
5. Amaranto della Tenuta Santo Spirito (azienda nata qualche anno fa). Rosso granato con riflessi brillanti. Cerasuolo di Vittoria classico. Annata 2018, 13,5 gradi. Sempre zona classica del Cerasuolo. Note tostate, cipriate, tabacco (aromi terziari da passaggio in legno), marasca, ciliegia sotto spirito, affumicatura, vaniglia, etereo. Le note del passaggio in legno si avvertono, regalando complessità. Botte grande? Eleganza e persistenza.
6. Gulfi. 2018, 13.5 gradi. Rosso intenso (maggior nero d’Avola rispetto al Frappato?) nota fruttata ed erbe aromatiche. In bocca è possente, fine ed armonico.
La Sicilia si conferma terra di grandi vini, con una varietà di proposte assolutamente sbalorditiva. Da visitare più e più volte...