Con l'arrivo della bella stagione, torna la voglia di concedersi qualche gita fuori porta e di lasciarsi andare a passeggiate nella natura. Cosa c'è di meglio, allora, della vista dei vigneti e di qualche buon piatto della tradizione locale?
Decidiamo, allora, di andare alla scoperta di Masseria Tattoni, sita a Bellante (TE), dove Giovanni battista Tattoni e sua moglie, Cristina Silvestri, hanno deciso di affiancare all'attività ristorativa, quella di produzione di vino, grazie ai 20 ettari divisi in 3 appezzamenti, tra Mosciano e Bellante.
Il desiderio di imbottigliare, dopo tante vendemmie vissute da conferitori e da venditori di vino sfuso, arriva solo pochissimi anni fa, con le prima 8.000 bottiglie "targate" 2021 e 2022: un Cerasuolo e due Montepulciano (uno in purezza, quello prodotto nel 2022, e l'altro - il 2021 - con un tocco di cabernet franc).
Montepulciano, trebbiano, pecorino, passerina, falanghina e cabernet franc i vitigni coltivati e solo minimamente utilizzati per queste prime bottiglie. Viti allevate sia a cordone (con produzioni che si aggirano attorno ai 100 quintali per ettaro), che, ovviamente, a tendone, come da tradizione abruzzese.
Tra un tagliere di salumi e formaggi locali e una forchettata di prelibata chitarrina alla teramana, andiamo all'assaggio del Cerasuolo (100% montepulciano, macerato per non più di 6 ore), del Montepulciano annata 2021 (da uvaggio con un 30% di cabernet franc) e di quello dell'annata 2022. 3 vini che hanno un denominatore comune: l’acciaio, a lasciare netti profumi ed aromi.
Bella la freschezza del Cerasuolo, sempre intrigante nel colore e vivo al naso; stimolante l'assaggio dei due montepulciano: vini in cui l'annata, ma soprattutto il delicato ed importante tocco di cabernet franc, forniscono indicazioni interessanti, soprattutto in chiave di abbinamenti. Sono vini che si sposano bene con formaggi, salumi e piatti di carne, anche importanti, soprattutto grazie ad una complessità gusto olfattiva e ad una pienezza del sorso che non lascia spazio ad alcuna sbavatura.
Si sente la storia in questi vini che, seppur imbottigliati da poco, non solo garantiscono longevità ai prodotti in questione (che sarebbe bello riassaggiare nei prossimi anni), ma richiamano alle radici di un'azienda che ha nel lontano 1847 il suo atto di nascita.
Nei prossimi mesi la cantina da Bellante a Giulianova, proprio in ottica di crescita e sviluppo. Uno sviluppo che seguiremo con interesse e con il desiderio di scoprire le prossime sorprese che Giovanni battista e Cristina vorranno regalarci.