Rimanendo sempre in Toscana, merita menzione l‘azienda agricola La Pieve, sita a Montaione (FI), tra meravigliose colline.
Ospite del proprietario, il gentilissimo Simone Tognetti, ho avuto il piacere di provare e valutare diversi prodotti, tutti bio, realizzati a partire da attente analisi del terreno e da un’accurata selezione varietale.
Si tratta di una realtà di circa 20 ettari, distribuiti in due zone diverse della Toscana, una a 200 e l’altra a 500 metri sul livello del mare. Per lo sviluppo dei loro prodotti, sono supportati dall’enologo Luciano Bandini.
Durante il nostro incontro, abbiamo assaggiato:
– “Le Fate Furbe“, annata 2012, 12,5 gradi di alcol. Realizzato a partire da uve Sauvignon blanc (95%) e Gewurztraminer (5%). Un vino giallo paglierino non troppo brillante e con una buona consistenza. Al naso è fine, abbastanza intenso ed interessante soprattutto per il profumo di ginestra e di bossio leggero (in pratica si avverte appena il tipico sentore di “pipì di gatto” Sauvignon).
In bocca è fresco, sapido ed equilibrato.
Ottimo in abbinamento col pesce (in particolare salmone ed acciughe) e con i risotti ai formaggi.
Mio voto: 84
– “Rosato” (produzione di solo 500 bottiglie), 13 gradi di alcol. Ottenuto esclusivamente da Pinot Nero.
Vino strutturato, con bellissimi colori che ricordano il Cerasuolo d’Abruzzo. Al naso si avverte la fragolina di bosco ed un leggerissimo aroma di muschio selvatico.
In bocca è abbastanza persistente, abbastanza complesso, poco tannico, abbastanza equilibrato e caldo al punto giusto. Presenta una bella acidità ed una discreta morbidezza.
Lo vedrei bene in abbinamento a paste al sugo.
Mio voto: 81
– “Chianti“, annata 2012, 14 gradi di alcol, ottenuto da uve Sangiovese (80%), Canaiolo, Colorino e Ciliegiolo.
Questo vino si presenta con un bel colore rosso rubino, limpido ed abbastanza consistente. Al naso è abbastanza complesso, intenso, fine e con interessanti note aromatiche erbacee e qualche richiamo di lampone.
In bocca si fa notare soprattutto per il bel tannino e la buona struttura.
Tali caratteristiche lo rendono ottimo per la cacciagione e per preparazioni a base di sughi piuttosto complessi.
Mio voto: 85
– “Chianti Fortebraccio“, annata 2010, 14,5 gradi di alcol. Questo prodotto è la “riserva” dell’azienda ed esce sul mercato dopo 12 mesi di affinamento in barrique di 2° o 3° passaggio, più un anno in bottiglia.
Questo vino si presenta con un bel rosso rubino tendente al granato. Al naso avvertiamo tutta la complessità di aromi che un vino così importante ci può regalare: liquirizia, ciliegia sotto spirito, tabacco.
In bocca si avverte un tannino pronunciato, ma non troppo aggressivo e una bella persistenza.
Gli abbinamenti migliori qui sono con gli arrosti, la trippa alla fiorentina, gli umidi.
Mio voto: 87
– “Il Gobbo nero“, annata 2010, 14,5 gradi di alcol, ottenuto esclusivamente da Syrah (clone selezionato dalla zona del Rodano). Anche questo prodotto esce sul mercato dopo 12 mesi di affinamento in barrique di 2° o 3° passaggio, più un anno in bottiglia.
Colore: rosso rubino impenetrabile. Naso: spezie (pepe su tutte), fiori rossi.
In bocca, a dispetto di quanto potevamo pensare (ed anche un po’ temere), il vino si presenta leggero, raffinato, alcolico, complesso, persistente. Un vino eccellente per chi desidera qualcosa di complesso, ma senza arrivare alla struttura ed alla tannicità importante del Chianti riserva.
Davvero una bellissima sorpresa, da gustare in abbinamento con affettati, piatti sapidi e di corpo.
Mio voto: 89
Sono rimasto veramente soddisfatto da questo incontro.
Realtà come queste meritano attenzione e rispetto, poichè sono in grado di fornire una bella immagine del nostro Paese anche all’estero.
Guarda tutte le foto di questa visita sul nostro album facebook.