#DegustazionItineranti – Chateu Montbazillac muffato
di Alessandro Serenellini
Lo Châtueu Montbazillac si trova nel dipartimento francese della Dordogna, di fronte a Bergeriac e piú facilmente rintracciabile nelle vicinanze di Bordeaux.
Particolare menzione va fatta a proposito del terreno, composto da argilla e calcio, relativamente profondo e talvolta soggetto a grave stress idrico.
Il clima ha un carattere piú continentale rispetto a Bordeaux e l’umidità della zona è abbastanza elevata da favorire lo sviluppo della Botrytis Cinerea.
Questa prefazione è doverosa per capire meglio il vino che andremo a degustare e di cui i piú attenti avranno già colto le caratteristiche…
La bottiglia da 375 cl si presenta con uno stile molto classico che riporta l’immagine della proprietà sulla parte anteriore e tutti i dati previsti dal regolamento. Il vino da 12.5 gradi alcolici è un blend di Sauvignon Blanc e Semillion e si presenta cristallino, quasi luccicante, con un bel color giallo dorato e consistente.
Portando il calice al naso possiamo accorgerci subito della sua buona intensità e complessità oltre che della (quasi inutile dirlo) finezza. La prima spinta aromatica viene sicuramente data dall’ ananas e dalla confettura di limone che, con un’incursione acida, è solo il preludio all’apertura di un buquet degno di questa zona. Il sentore di ginestra viene poco prima della nespola per poi passare ad una connotazione sicuramente piú dolce che oltre al ricordo di frutta esotica, riconducibile prevalentemente alla banana, vira su sensazioni piú familiari di marmellata di pesche e albicocche, contornate dall’ inconfondibile presenza della vaniglia. Interessante è anche la chiusura (azzarderei quasi piccante) di spezie e zafferano data anche dalla muffa nobile, con una nounce minerale che ricorda la pietra bagnata.
Assaggiandolo possiamo constatare che è un vino dolce, caldo e morbido, ma con una punta di acidità ed un filo di sapidità che non lo rendono stucchevole. Equilibrato nelle sue sfaccettature ed intenso, forse manca un po’ di persistenza ma che comunque rimane di qualità fine. Vino di corpo, pronto ed armonico, ha ancora bisogno di tempo per raggiungere il suo stato ottimale e poter si così esprimere al meglio, con quella lunghezza che ci si aspetta da prodotti del genere.
Abbinabile sicuramente a dolci o torte con crema psticciera, chantilly o limone oltre checon ostriche e scampi crudi.
Il gioco delle temperature di servizio è molto divertente con queste tipologie di prodotti che possono partire dall’ aperitivo (anche se in Italia non siamo abituati a farlo con del vino dolce) fino ad arrivare ad un utilizzo a tutto pasto.
Una bottiglia da 13 euro circa che puó essere usata molto creativamente…Ve la consiglio!!
#staydrunk