Si è tenuta nell'ultimo fine settimana di Agosto, la seconda edizione di Ancona by Wine, manifestazione che ha riunito circa 40 cantine ed un considerevole pubblico di curiosi, appassionati ed esperti. L'Associazione Italiana Sommelier, partner del Comune del Capoluogo Dorico, ha messo in piedi una serie di eventi, coordinati dal Prof. Daniele Sordoni ed aperti a curiosi ed appassionati,
Non solo banchetti per l'assaggio di prodotti di aziende marchigiane, ma anche interessanti incursioni dalla vicina Umbria, con alcuni focus incentrati sul Montefalco, terra in cui il Sangiovese incontra il Sagrantino, regalando vini potenti, caldi ed avvolgenti...
Vini che abbiamo avuto il piacere di conoscere meglio assieme al Mo. Sommelier Gualberto Compagnucci dell'AIS Ancona ed al Somm. Prof. Paolo Tamagnini dell'AIS Gubbio, ripercorrendo un tratto della via francigena. Questa strada, nota anche come via Francisca o Romea, faceva parte di un fascio di percorsi che dall'Europa occidentale, in particolare dalla Francia, conducevano nel Sud Europa fino a Roma, proseguendo poi verso la Puglia, dove vi erano i porti d'imbarco per la Terrasanta, meta di pellegrini e di crociati.
Pur toccando solo marginalmente l'Umbria, tuttavia, come tutte le grandi arterie, su questa via non passavano solo persone e merci, ma anche tradizioni folklore e vino, fin dal medioevo.
Il confronto tra le due region si è dipanato partendo dai bianchi, passando dal profumatissimo Sauvignon marchigiano “Animale celeste” dell'Azienda Santa Barbara, al Trebbiano spoletino di Tenuta Bellafonte, nel cuore dell'areale del Montefalco, a Bevagna. Vini senz'altro originali, adatti a chi è alla ricerca di qualcosa di diverso.
Così come diverse sono le emozioni che sono stati in grado di regalarci i vini rossi in degustazione: dalla Lacrima di Morro d'Alba di Luigi Giusti al Montefalco Sagrantino Passito di Antonelli, passando per il Montefalco rosso “Camorata”, il “Lampante”, Montefalco Rosso Riserva dell'azienda Lunelli, il Conero Riserva DOCG, “Stile Libero” di Angeli di Varano ed il vino passito “Brumato”, dell'azienda Garofoli.
Un confronto che ha permesso anche di cogliere le notevoli differenze tra due zone tra loro geograficamente non molto distanti, ma in grado di regalare vini sensibilmente differenti tra loro; in comune, la potenza e la possibilità di affrontare il tempo senza alcun timore, specie per le Riserve.
Interessante, ma assai diverso, anche l'ultimo evento proposto, svoltosi anch'esso nella suggestiva cornice di Palazzo Jona, dal titolo “Sinestesie in rosa”, dedicato ai vini rosati. Questa volta è stata la Sommelier Simona Sestili, dell'AIS di Ascoli Piceno, ad affiancare il Mo. Gualberto Compagnucci, in un viaggio che ha toccato alcune delle 107 sfumature di rosa codificate nel mondo del vino.
Il rosa: non solo un vino femminile, ma anche un accompagnamento leggero, per momenti conviviali ed anche l'opportunità di giocare su stimolanti opzioni di abbinamento (come, ad esempio, per la pasta all'amatriciana...). Fondamentale la predisposizioni del vitigno, oltre alle precise scelte antropiche, per arrivare ad un prodotto figlio di un progetto ben preciso, dove nulla può esser lasciato al caso.
E così il viaggio, con cui si è conclusa questa seconda edizione di Ancona by Wine, ci ha portato a viaggiare da nuancè che ricordano la Provenza, come nel caso del Sensuale” di Stefano Antonucci, del “Komaros” di Garofoli, e del Flò di Vigna delle Cave, fino a salire di intensità con il Mun dell'azienda Calcinara, per concludere con l'effervescenza della Bolla Rosa dell'azienda Giusti e del Montilli, Metodo Classico dell'azienda Casali Vitali. Un viaggio affascinante, con ispirazioni internazionali, ritratto vivido dell'energia e della voglia di sperimentare dei nostri viticoltori.
Emozioni delicate, che ci accompagneranno fino alla prossima edizione di Ancona by Wine, alla ricerca di nuovi e stimolanti confronti tra produttori delle Marche e non solo...