È in corso a Verona, presso il Palazzo della Gran Guardia, la mostra “Arte e Vino“, iniziata lo scorso 11 aprile ed in programma fino al prossimo 16 agosto.
Un progetto espositivo interessante, con opere dal Cinquecento al Novecento, in grado di fare luce su un tema la cui storia antichissima abbraccia le grandi civiltà del passato e la tradizione del nostro Paese.
Si perde la cognizione del tempo, passeggiando tra le stanze che ospitano le oltre 180 opere radunate grazie al lavoro di 51 studiosi ed alla collaborazione di 90 prestatori, italiani e stranieri.
Bacco in tutto il suo splendore ci fa da Cicerone, attraverso calici, grappoli e brindisi, a metà strada tra il sacro ed il profano.
Un evento coinvolgente e multiforme che propone un affascinante ed intenso dialogo tra le creazioni italiane e quelle di artisti stranieri che hanno avuto uno stretto rapporto con l’Italia, sia culturalmente che come frequentazione.
Capita allora di trovarsi faccia a faccia con Picasso o con opere provenienti dall’Ermitage di San Pietroburgo, cogliendo lo spunto per riflettere sul significato religioso della vite e del suo nettare, tra calici di pregevole fattura e statue dalla grande finezza espressiva.
Dai putti vendemmianti, alle menadi in processione, da Bacco in trionfo a scene di ebrezza e conviviali, fino alle nature morti più eleganti… Ripercorriamo la cultura del vino con i racconti dell’Antico e del Nuovo Testamento, fino alle raffigurazioni mitologiche, passando per il ciclo delle stagioni, il senso della terra, il rito del convivio, la gioia della festa, il sudore del lavoro dei campi…
Questa mostra rende omaggio a quei piccoli gesti, come il levare in alto i calici per brindare, che da sempre ci accompagnano e fanno parte del nostro quotidiano. Proprio per questo la potremmo definire “la mostra della straordinaria ordinarietà”. Un florilegio scoppiettante di colori, luci e suoni dalla straordinarie potenza evocativa, che può contare su opere di artisti del calibro di Lorenzo Lotto, Tiziano, Annibale Carracci, Giovan Battsta Tiepolo, Philip Hackert, solo per citarne alcuni…
Accanto alle rappresentazioni dell’Ultima Cena, come quella di Tiziano, giunta dalla Galleria Nazionale delle Marche, e delle Nozze di Canan, di cui si fa apprezzare per intensità la versione di Luca Giordano, troviamo altri episodi biblici che ricorrono più volte, come l’Ebrezza di Noè e Lot e le figlie.
Non voglio svelare troppo di questa Mostra che davvero merita una visita; anche grazie all’audioguida compresa nel prezzo, infatti, è possibile trascorrere alcune ore immersi nell’Arte e con la possibilità, al termine della visita, di deliziare il proprio palato degustando alcuni vini proposti dalle cantine sponsor dell’evento.
Davvero il modo ideale per contrastare il caldo torrido di questi giorni…