Ogni anno l’ISTAO (Istituto Adriano Olivetti di studi per la gestione dell’economia e delle aziende) ospita un personaggio di rilievo nel panorama imprenditoriale (e non solo) per tenere una Lectio Magistralis.
Quest’anno è stata la volta di Oscar Farinetti, ex patron della catena Unieuro e fondatore, 12 anni fa, di Eataly, realtà internazionale che oggi conta quasi 6000 dipendenti, la metà dei quali in Italia.
Tanti gli argomenti toccati e gli spunti di riflessioni forniti durante un’ora di piacevolissima “chiacchierata”. Si è partiti dall’importanza di mantenersi sempre giovani e positivi verso il futuro, senza tralasciare il passato e le proprie radici.
Farinetti si è rapidamente soffermato su alcuni aspetti particolarmente importanti, legati alla realtà Eataly:
– non esistono barriere per l’innovazione e l’organizzazione;
– è necessario consentire il passaggio generazionale (in tal senso la nomina del nuovo
a.d. Guerra);
– guardare avanti con ambizione: in tal senso, la prossima quotazione in borsa, ma anche lo sviluppo di “FICO”, un progetto da 80 ettari nella zona di Bologna, con oltre 40 ristoranti e l’obiettivo di superare i 10 milioni di visitatori nel primo anno di vita.
Farinetti è nato il 24.09.1954 ad Alba, nelle Langhe, zona in continua crescita per il turismo, ma che solo 50 anni fa versava in condizioni molto difficili.
Da qui l’importanza di guardare al passato, per costruire il futuro: prendersi il giusto tempo per fare la propria analisi, quindi passare alla costruzione progettuale (project management, il progetto) e, infine, curare il racconto (lo story telling).
L’analisi è la fase più importante: se si sbaglia lì, tutto il progetto andrà male. Serve guardare al passato per copiare, con la dovuta leggerezza, senza rimpianti o dare colpe, ma trovando soluzioni.
Ci sono tre stati d’animo riguardo al passato: rimpianti, rimorsi e soddisfazione.
Qui Farinetti lancia una simpatica proposta: perché non rimuovere la “gola” dai peccati capitali, rimpiazzandola con il “pessimismo”?
Meglio essere positivi ed ottimisti (numerose i richiami a Tonino Guerra, il poeta dell’ottimo), cercando di avere confidence, ossia fiducia: in sè stessi e negli altri. È questo un aspetto fondamentale per dare il meglio di sé ed aiutare gli altri a dare il loro meglio.
170 anni fa circa nasce la società dei consumi:
Posto di lavoro –> salario –> consumi.
Oggi c’è internet (visto come il fuoco dell’era moderna) che, unitamente all’automazione dell’intelligenza artificiale, sta abbattendo i posti di lavori. Ora, che fare?
Cambiare il modello sociale (con l’istituzione di reddito di cittadinanza: “esisto quindi merito un salario“) o creare nuovi posti di lavoro?
La società di consumi produce beni e servizi con l’obiettivo di incrementare il benessere delle persone. La società negli ultimi 50 anni è cresciuta come non aveva mai fatto prima e ora siamo un numero di persone che non ha eguali nella storia. Un grosso problema è lo spreco: in tutti i settori, dal cibo all’abbigliamento, ma attenzione: se riducessimo lo spreco andremmo a ridurre ulteriormente i posti di lavoro.
La sostenibilità ed il rispetto del pianeta in cui ci troviamo sono il business del futuro e qui si creeranno nuovi lavori ed occasioni di impiego: inventare strumenti e servizi che allontanino la fine del mondo e, quindi, la nostra. Fare del bene al Pianeta, guadagnando bene.
Ognuno di noi deve fare qualcosa per aiutare il Pianeta. Farinetti afferma di volerlo fare con la sua politica “Zero waste! No rifiuti“.
La crisi dei posti di lavori costringerà molti giovani a diventare imprenditori, con un focus sul rispetto per la terra, l’acqua e l’aria. Il valore del rispetto deve diventare un elemento “cool”.
Non sono mancate stoccate a quelli della sua generazione che hanno combinato danni enormi e che spesso hanno anche la pretesa di poter dare consigli ai giovani (“non ascoltate nessuno, ma sbagliate da soli”) e a coloro che hanno la presunzione di essere i padroni della terra e vogliono costruire muri per impedire agli altri di potersi muovere e spostare (“che merito o colpa ha una persona di esser nata in un certo posto del mondo in un determinato periodo storico?”).
Ed infine il futuro, che può essere visto con paura o con speranza…
Inutile dire quale sia l’approccio del numero uno di Eataly al futuro.
Insomma, un’ora di intervento che è stata un po’ un inno alla gioia, alla positività ed alla voglia di fare.
Un lunedì’ mattina diverso dal solito…e non si poteva scegliere un giorno migliore, per affrontare la settimana con il giusto spirito!
Cliccando qui è possibile vedere tutti gli scatti di questa stimolante mattinata.
Aggiornamento: il 21 Aprile l’ISTAO ha reso disponibile sul suo canale youtube l’intero intervento di Farinetti. Per chi fosse interessato, ecco il video…