La risposta è “assolutamente si”, soprattutto se nel bicchiere abbiamo la fortuna di trovare l’annata 2015 del Primitivo rosso del Salento della Tenuta Salento. Un vino che porta con sé il sole della Puglia ed i profumi del mediterraneo, ricavato dagli 8 ettari dedicati al Primitivo che l’azienda amministrata da Uber Bortolini, imprenditore e pilota d’aerei, è riuscita a valorizzare splendidamente.
Vigneti di 15 anni d’età, coltivati ad alberello e posti a 80 cm l’uno dall’altro: il risultato è una densità per ettaro di circa 6.400 piante, con una produzione di 100 q/ha ed un residuo zuccherino di 0,3 gl/l. Fermentazione in acciaio, affinamento di almeno sei mesi in botti di rovere e poi…. tanta pazienza in bottiglia.
Pazienza necessaria anche al momento di stappare il vino (almeno quello dell’annata 2015 da me degustata) e versarlo in un decanter: operazione necessaria per permetterne una adeguata ossigenazione in grado di farci apprezzare al naso tutti i profumi, elegantissimi, di questo affascinante vino da 14 gradi alcolici. Ciliegia, frutti di bosco, lievi note tostate, spezie e cioccolato. Questo ciò che possiamo avvertire al naso… Il colore? Rosso granato intenso, assolutamente coerente con i 6 anni trascorsi dalla vendemmia, ma ancora piuttosto vivo.
Come vivo è anche al gusto: vellutato, per niente “piacione” o ammiccante (del resto, il residuo zuccherino è quasi 0), con una splendida bevibilità, ma anche un corpo importante ed un’ottima persistenza.
Un vino, come già dettio, assolutamente elegante, che ben si presta a primi piatti importanti, come le lasagne, ma anche a piatti di carne, spezzatini, brasati e formaggi stagionati.
Insomma: decisamente un’ottima sorpresa, considerando anche l’eccellente rapporto qualità/prezzo.
Un vino frutto dei 65 anni di esperienza agronomica ed enologica della famiglia Zannoni, che ora è pronto a decollare per raggiungere le tavole dei più esigenti consumatori di tutto il mondo…