È il Liceo Valsalice di Torino ad essersi aggiudicato il contest della sesta edizione di “Mad for Science“, il concorso nazionale, indetto dalla fondazione DiaSorin e dedicato principalmente ai liceo scientifici e agli Itis, con un percorso di potenziamento di biologia.
Tra i numerosi progetti presentati, è stato il Liceo Valsalice di Torino ad aggiudicarsi il premio, grazie ad una ricerca che punta a riciclare gli scarti alimentari, trasformandoli in tessuti.
“Grazie a questo risultato, il laboratorio scolastico potrà ora essere accessoriato di nuovi strumenti per condurre nuovi ed interessanti esperimenti – afferma Giuliana Losana, insegnante del liceo Valsalice, in un’intervista a La Stampa, aggiungendo anche che – La nostra scuola prevede attività di laboratorio non solo per gli studenti dell’indirizzo sperimentale, ma anche per lo scientifico tradizionale e il classico. Proprio stamattina ho ricevuto una telefonata da un’ex studentessa che dopo il classico si è iscritta alla facoltà di Chimica e ha firmato oggi il suo primo contratto in azienda“.
Gli studenti hanno realizzato una fattoria per insetti, grazie anche al supporto dell’azienda Bef Byosystems di Alessandria: l’idea è stata quella di far leva sulla bioconversione di scarti alimentari in proteine, mediante cui andare a realizzare mangimi o fibre specifiche.
Il progetto, intitolato “La passione per la scienza fila veloce”, auspica un cambiamento molto importante per l’impatto che diverse attività possono avere sull’ambiente, passando da 0 a -1.
L’allevamento, nello specifico, è legato alla mosca soldato, conosciuta anche come Hermetia Illucens. “Siamo partiti da una materia di scarto, come i rifiuti delle mense processati da un’azienda torinese che alleva mosche soldato. Dalle larve di questo insetto si può ricavare un’ottima proteina. Abbiamo ipotizzato di usare questo materiale in collaborazione con un’altra impresa piemontese che produce passamaneria: con la farina di larva si può produrre un filato da impiegare nell’industria dell’abbigliamento, chiudendo il cerchio della produzione”, spiega sempre l’insegnante.
Sarà interessante ora vedere gli sviluppi futuri di questo ambizioso ed utile progetto.