Nel 2022 la cantina La Lepre e La Luna di Roberta Palmieri, una gemma che ogni anno sforna appena 4000 bottiglie totali, ha prodotto 779 bottiglie di quello che è il suo metodo ancestrale: "Spirito"
Si tratta di una bollicina elegante e persistente, che nasce dalla porzione di vigneto destinata ad accogliere il vitigno malvasia, unico attore di questo vino frizzante dalle nuance intriganti, che spaziano dal giallo quasi "limonato" ad un tenue aranciato.
I vitigni, esposti a nord, si trovano a Montecassiano (MC), in località Condotto, a 210 metri sul livello del mare. Sono 4.500 le piante per ettaro, con una resa di circa 55 quintali per ettaro.
Le uve, raccolte a mano alle prime luci del mattino e subito torchiate, donano il mosto fiore per naturale sgrondatura, senza pressatura; decantazione statica per quasi una giornata a temperatura controllata di 4°C, cui segue la rimozione di buona parte del precipitato (almeno il 15%).
Già qui si percepiscono le eleganti note olfattive di questo vitigno, come muschio ed albicocca: aromi primari che poi evolveranno con la fermentazione e l'affinamento.
Come starter di fermentazione si utilizza un pied-de-cuve di soli lieviti indigeni, a fermentazione spontanea, creato da un piccola massa di uva raccolta 10gg prima della vendemmia. La prima parte della fermentazione avviene in anfora per un tempo che può variare dai 7 ai 15 gg circa, ovvero fino a quando non si raggiungono i 16/20 g/l di residuo zuccherino. A questo punto il mosto viene imbottigliato e termina la sua fermentazione in bottiglia sui lieviti. Qui ultimerà la fermentazione ed avverrà la presa di spuma, con conseguente sviluppo di 4/5 atm di pressione, che permettono anche, di "ripulire" il prodotto nel caso in cui ci sia troppo sedimento di bucce/particolato.
IMPORTANTE: al vino spumante non vengono aggiunti solfiti. I soli solfiti presenti sono quelli naturalmente sviluppati e provenienti dalle uve. L'unico ingrediente è l'uva.
11 gradi alcolici finali ed una bevibilità assolutamente unica. Un vino che non stanca mai e che si evolve nel tempo, pronto per essere apprezzato a pieno dopo almeno 6 mesi di assestamento post fermentativo, anche se un affinamento maggiore non fa assolutamente male al prodotto. Anzi, Gianluca Zitti, il papà di questi vini, ci ha raccontato di aver bevuto con grande soddisfazione anche bottiglie che avevano 3 anni anni sui lieviti e che si sono rivelate chiaramente diverse dalla bottiglia giovane, ma ugualmente affascinanti...
Una bolla elegante e ricercata.
A noi la scelta se agitare la bottiglia prima di stapparla, per rimettere in circolo i lieviti precipitati, oppure se versare il vino avendo cura di mantenerlo il più limpido possibile.
Al naso si alternano i richiami agrumati a quelli floreali (ginestra e tiglio su tutti), mentre in bocca la sua bollicina persistente e la sua gradevole sapidità, lo rendono ottimo compagno di viaggio per piatti saporiti, a base pesce o formaggio, ma anche, perchè no, per una bella gricia o una carbonara di mare.
La numerazione delle bottiglie, rigorosamente a mano, permette anche di apprezzarre il tratto di assoluta esclusività di un vino destinato a pochi eletti...