E’ l’unica Regione d’Italia declinata al plurale, nel nome e nella varietà dei suoi abitanti.
La Regione di Leopardi e Federico II.
La Regione di Rossini e delle fisarmoniche.
La Regione del Tronto e dell’Esino.
La Regione dai dolci colli e dai tanti dialetti…
Sto parlando de Le Marche: affascinante, quanto poco conosciuta.
Il suo nome deriva dal tedesco Mark: insieme di territori di frontiera, “di marca” appunto. Questo proprio ad indicare una Regione da sempre un po’ “appartata”, costituita da zone rimaste a lungo divise tra loro e solo nel tempo aggregate in un’unica unità amministrativa.
Percorrendola da Nord a Sud si passa dalla zona al confine con la Romagna, dove spiccano il Castello di Gradara ed il Palazzo Ducale di Urbino, alla riviera delle palme di San Benedetto del Tronto, passando per Ancona, il capoluogo, Macerata e Fermo, cuori pulsanti delle attività industriali di questa Regione.
Le Marche sono una Regione poco popolosa (appena un milione e mezzo di abitanti), ma estremamente varia anche dal punto di vista del territorio, passando dal mare alle dolci colline; da sempre vocata all’agricoltura ed ai prodotti di eccellenza (basti pensare alla storica sagra del tartufo di Acqualagna), dal 2003 si è deciso di certificare la qualità dei prodotti marchigiani attraverso il marchio QM: qualità garantita dalle Marche.
Questa varietà si rispecchia, ovviamente, anche a tavola e, soprattutto, nel bicchiere: 5 DOCG, 19 DOC e una IGT. Il vigneto marchigiano conta circa 24 mila ettari coltivati a vitis vinifera, per lo più distribuiti lungo la fascia orientale, prevalentemente collinare. Le più importanti zone produttive sono quelle dell’area dorica (zona del Conero, ad Ancona) e dell’area Picena (zona dell’ascolano), ottimamente esposte a sud.
Montepulciano, Sangiovese e Verdicchio sono i vitigni più importanti della Regione, che danno vita a molti dei vini qui prodotti.
In particolare il Verdicchio, nelle sue due declinazioni (Castelli di Jesi e e Matelica) ha portato in auge il nome de Le Marche nel Mondo: è questo, infatti, stando ad un recentissimo studio condotto dall’Università Politecnica delle Marche e dall’Istituto Marchigiano di tutela Vini, il miglior vino bianco d’Italia.
Fino ad ora non avevo mai parlato della mia Regione e so che ci sarebbe davvero tanto da dire…
Di certo non basta questo mio post di oggi a farlo, ma spero di avere tempo e modo di scriverne tanti altri in futuro e, soprattutto, mi auguro di aver instillato un po’ di curiosità in coloro che non hanno ancora avuto il piacere di conoscere questa Terra…