Oggi ospito un pezzo di una collega del Giornale del Friuli che mi sembra particolarmente adatto alla stagione…e ad uno dei suoi frutti “simbolo”….
no dei frutti preferiti dell’estate, la pesca si colloca tra i più evocativi.
Dolce, rotonda, succosa, vellutata, delicata e profumata incontra i gusti di grandi e piccini.
Originaria della Cina, dove già 4.000 anni fa era tra i cibi preferiti dagli imperatori e considerata simbolo di eternità, si sparse in Oriente nelle regioni a clima temperato che ne supportavano la crescita (necessita infatti di inverni freddi) e venne importata in Europa da Alessandro Magno dopo la conquista della Persia -odierno Iran- nel primo secolo dopo Cristo. In latino si chiama “prunus persica“, e ancor oggi in molti dialetti italiani il nome richiama questa derivazione persiana.
Da giugno a settembre le numerose varietà di questo frutto accompagnano le nostri estati, a pasta bianca, gialla o rossa, e per chi non ama la peluria ci sono le nettarine, o pesche noci.
Tra i primi alberi a fiorire a primavera anche i boccioli e i loro colori hanno ispirato innumerevoli dipinti, canzoni e produttori di cosmetici. Il rosa pesca imperversa in gadget per bimbe, gloss, smalti, blush e quant’altro.
Ma torniamo agli usi culinari.
Oltre che consumata al naturale, marinata in zucchero e limone, o vino rosso, componente di macedonie, la pesca si presta alla preparazione di dolci e persino di carni.
Le scaloppine di vitello alle pesche costituiscono un secondo estivo facile e d’effetto: le fettine leggermente infarinate vengono rosolate in un poco di burro poi tolte dalla pentola. Nel sugo di cottura si aggiungono le pesche a fette, le si spolvera con dello zucchero di canna e si cucinano finché leggermente caramellate. Si riaggiunge la carne per ultimarne la cottura, si aggiusta di sale e pepe e il piatto è pronto.
Anche le pesche tagliate a metà, riempite di amaretti sbriciolati, un pezzetto di burro, spolverate di zucchero e cannella, spruzzate di vino bianco e cotte in forno sono un dessert sano e goloso per terminare una cena estiva, magari servite con una pallina di gelato.
Alle pesche sono dedicate feste e manifestazioni nel periodo di massima produzione, un ottimo modo per celebrare questo frutto, sano, nutriente ed economico, e per chi volesse preparare delle confetture o conservarle in sciroppo il profumo dell’estate può essere evocato anche nei periodi più freddi.
Il loro consumo non ci assicurerà l’immortalità e forse nemmeno una carnagione vellutata, ma di sicuro contribuirà al nostro benessere e a rallegrare la buona stagione.