Mangiare e Bere sono azioni che facciamo per sopravvivere, ma che, da sempre, rientrano nella dimensione umana della condivisione, tipica della nostra condizione di “animali sociali“.
Oggi vogliamo analizzare queste azioni, appartenenti alla nostra quotidianità, con un approccio più “scientifico”, tipico di chi si approccia ad un alimento o ad una bevanda per valutarne le caratteristiche intrinseche ed estrinseche e darne un giudizio che possa essere quanto più possibile oggettivo.
L’analisi organolettica, infatti, è legata alla percezione soggettiva che ognuno di noi può avere quando assaggia una determinata sostanza ed è la base dell’analisi sensoriale: il “tentativo” di rendere quanto più oggettiva possibile, la percezione sensoriale di un gruppo di assaggiatori addestrati.
Tramite gli organi di senso siamo in grado di acquisire tutta una serie di informazioni sull’ambiente che ci circonda e, quindi, su ciò che vogliamo introdurre nel nostro organismo; tali informazioni, però, devono giungere al nostro “computer centrale”, tramite il sistema nervoso.
Viene da sé che ci è possibile captare un segnale, solo nel caso in cui si disponga di un apposito recettore sensoriale (è il caso, ad esempio, di tutti quegli animali capaci di percepire gli ultrasuoni, che per noi, invece, non sono udibili) che deve essere attivo, funzionante e “ben collegato” al sistema nervoso centrale (vale a dire che non vi siano problemi neurologici).
Una volta che lo stimolo è giunto al cervello, istantaneamente viene elaborata una risposta e le informazioni acquisite si andranno in qualche modo a “salvare”, pronte per essere richiamate dalla memoria al momento del bisogno.
Essendo gli stimoli, però, nel corso della vita estremamente numerosi, diventa difficile, col passare del tempo, riuscire a “richiamare immediatamente” sempre quelli giusti, per questo a volte si tende a confondere un odore con un altro.
E’ per questo che, nell’analisi sensoriale, sono fondamentali il confronto con gli altri assaggiatori e, soprattutto, il continuo esercizio delle nostre capacità, in modo tale da amplificare e fortificare la nostra memoria!
Ecco, allora, l’importanza del bere (spesso e il giusto), sempre in (buona) compagnia!!!